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Classicariano 2007/08 - HOME

Società Italiana della Musica da Camera Società Italiana
della Musica da Camera

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Programma dei concerti
27 Dicembre
31 Maggio

Giovedì 27 dicembre
Basilica Cattedrale
Concerto di Natale

Domenica 30 dicembre
Santuario Madonna di Fatima
Leonardo Antonio Di Chiara

Martedì 1 Gennaio
Museo Civico (Palazzo Forte)
Concerto di Capodanno

Venerdì 4 gennaio
Santuario Madonna di Fatima
German Torre

Domenica 6 gennaio
Santuario Madonna di Fatima
Concerto dell’Epifania

Sabato 12 gennaio
Museo Civico (Palazzo Forte)
Arnoldo Foà e Giorgio Costa

Domenica 20 gennaio
Santuario Madonna di Fatima
Antonio Pirozzolo

Sabato 26 gennaio
Museo Civico (Palazzo Forte)
Maurizio Moretta

Sabato 9 febbraio
Museo Civico (Palazzo Forte)
Nuovo Trio Faurè

Sabato 23 febbraio
Museo Civico (Palazzo Forte)
Antero Arena
Maria Assunta Munafò

Sabato 8 marzo
Museo Civico (Palazzo Forte)
Joaquìn Palomares
Bruno Canino

Giovedì 20 marzo
Museo Civico (Palazzo Forte)
Orchestra da Camera
“Kysucka” di Cadca

Domenica 23 marzo
Museo Civico (Palazzo Forte)
Trio Controtempo

Sabato 5 aprile
Museo Civico (Palazzo Forte)
Joanna Trzeciak

Sabato 26 aprile
Museo Civico (Palazzo Forte)
Robert Lehrbaumer

Lunedì 12 maggio
Santuario Madonna di Fatima
Victor Urban

Sabato 31 maggio
Museo Civico (Palazzo Forte)
Carlos Lama e Sofia Cabruja

 

Ariano in Musica

Concorso Nazionale per le Scuole Medie ad indirizzo musicale
(23, 24 Aprile 2008)

 

I musicisti di Classicariano
2005 / 2006

 


 

 

 

 

 

Sabato 12
Gennaio

Arnoldo Foà voce recitante
Giorgio Costa pianoforte
Museo Civico (Palazzo Forte)
ore 21.00
Omaggio a Chopin e Leopardi

Fryderyk Chopin (1810 - 1849)
Notturno in Do diesis minore op. 21 n. 1
Giacomo Leopardi (1798 - 1837)
La sera al dì di festa

Fryderyk Chopin (1810 - 1849)
Ballata in Sol minore op. 23
Giacomo Leopardi (1798 - 1837)
A Silvia

Fryderyk Chopin (1810 - 1849)
Ballata in Lab maggiore op. 47
Giacomo Leopardi (1798 - 1837)
Il sogno

Fryderyk Chopin (1810 - 1849)
Polacca in Lab maggiore op. 53
Giacomo Leopardi (1798 - 1837)
Canto notturno di un pastore errante dell’Asia

 

Arnoldo Foà

Attore, regista e commediografo, è uno dei più importanti artisti italiani. Intensa e prestigiosa la sua attività teatrale. Ha portato sulle scene spettacoli di autori sia classici che contemporanei, con registi come Visconti, Strelher, Menotti, Ronconi, e con regie sue. Oltre a opere di Shakespeare, Pirandello, Aristofane, Checov, Plauto, Caldwell, O’Neill, ha rappresentato anche commedie e drammi suoi: “Signori buonasera”, “La corda a tre capi”, “Il testimone”, e “Anphitryon toujours”. È anche regista di opere liriche (“Otello” di Verdi, “Il pipistrello” di Strauss, “Histoire du soldat” di I. Stravinskij). Sono celebri le sue dizioni di poesia, delle quali sono state anche realizzate registrazioni su vinile e cd. Ha interpretato più di 100 films, e ha lavorato con famosi registi italiani e internazionali, Pietro Germi, Alessandro Blasetti, Giuliano Montaldo, Orson Welles, Joseph Losey, Edward Dmytryk, Nunnally Johnson, Tony Richardson, Christian Jacques. Il suo nome è legato ad alcune delle più famose produzioni della Televisione Italiana: “Capitan Fracassa”, “La freccia nera”, “Il giornalino di Gianburrasca”, “Nostromo”, e alcune recenti fiction come e “Fine secolo” e “Il Papa Buono”. È inoltre pittore, scultore e giornalista, e ha pubblicato due romanzi, La costituzione di Prinz e Le pompe di Satana, e una raccolta di poesie, La formica. È da poco uscito per i tipi della Gremese il suo ultimo libro, dal titolo Recitare. I miei primi 60 ann i di teatro, in cui racconta ricordi e aneddoti, e dispensa consigli con passione e divertita ironia.

Giorgio Costa

diplomatosi sotto la guida di E. Occelli con il massimo dei voti al Conservatorio G. Verdi di Torino nel 1977, segue corsi di perfezionamento con Alberto Mozzati e con Fausto Zadra all’Ecole Internationale de Piano di Losanna. Nel 1980 partecipa ai corsi dell’Accademia Chigiana di Siena, nella classe di Riccardo Brengola. Quindi il desiderio di attingere ad un magistero musicale fondato su premesse storico-filosofiche lo indurrà a frequentare, dal 1985, i corsi di Fenomenologia della musica tenuti da Sergiu Celibidache all’Università di Magonza. Nel 1988 prende parte alla Master Class diretta da Murray Perahia a Firenze. La sua attività concertistica diviene intensa ed estesa, riscuotendo consensi di pubblico e di critica. Ne danno testimonianza i frequenti inviti che gli giungono da prestigiosi organismi musicali, sia italiani che stranieri. Ha infatti preso parte a tournées in tutta Europa: dalla Francia all’Inghilterra, al Belgio alla Svizzera; dalla Germania all’Ungheria e Romania. Gli si aprono così le porte di rinomati Festival internazionali, come ad Alghero e a Remagen-Coblenza, o di sale riservate, come il Gasteig di Monaco di Baviera o di onorate istituzioni culturali, come a Stoccarda, Bruxelles, Losanna, Berna. Ne sono conseguenza la dilatazione del nome di questo pianista italiano e il riconoscimento della peculiarità del suo stile e del suo gusto interpretativo. Spigoliamo ora tra i giudizi espressi dalla critica nel tempo. “Giorgio Costa, già conosciuto in Italia ed in Europa, con le sue interpretazioni di Haydn, Schubert e Chopin si è confermato artista autentico, capace di entrare in sintonia con i geni della musica, riproponendone il linguaggio con le più sensibili vibrazioni dell’animo” (da Il Corriere di San Severo, 15 marzo 1998) “Giorgio Costa è uno dei pochi pianisti importanti del nostro tempo, capace di entrambe le cose: lo straordinario virtuosismo esercitato sulla tastiera e la duttilità del sentimento che ridesta il suono dallo spartito” (da Stadt Remagen, 14 aprile 1997); “Giorgio Costa ha saputo esprimere nel modo migliore la sua grande capacità di immedesimarsi con il compositore” (a proposito di Beethoven, Chopin e Brahms, da Suddeutschte Zeitung, 7 marzo 1995). “Con Beethoven e Chopin il pianista torinese ha dato prova di signorilità interpretativa esponendo le proprie ragioni musicali con una verità artistica calibrata” (La Provincia, 21 maggio 1994). Conforme a questa presenza così generosa sulla scena è stata la disponibilità a pubbliche registrazioni per la RAI, ma è soprattutto la funzione di docente al Conservatorio Ghedini di Cuneo, che continua ad alimentare la reciproca influenza tra affinamento tecnico e didassi formativa.