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Rassegna Stampa

 
31 marzo 2010
dal Denaro: “Rapporto economia”

Antonio Mainiero occupa il più alto scranno di piazza Plebiscito dallo scorso giugno, quando vincendo senza apparentamenti il turno di ballottaggio, è diventato sindaco di Ariano Irpino. Il suo successo è stato frutto di una campagna elettorale basata su pochi ma precisi punti programmatici.

Uno di questi, forse il più importante e delicato, è quello di dotare il comune irpino di un Piano Urbanistico, che manca da ben quaranta anni. Mainiero si è messo da subito in moto, ha fatto quadrato e gli esiti sono stati presto ratificati con il decreto definitivo emesso qualche giorno fa dal Presidente della Provincia. Un Puc teso ad un generale programma di riordino del territorio, soprattutto agricolo, per uno sviluppo più omogeneo all’insegna della migliore qualità della vita. Perché secondo Mainiero, la viabilità e la relativa decongestione di alcune arterie importanti (Martiri e Cardito su tutte) permetterebbe un approccio più semplice nei confronti di un comune che ha tanto da offrire e si pone, dopo il comune capoluogo, come quello con il maggior numero di abitanti. In programma una serie di interventi sulla statale 90 per rendere più fluidi i collegamenti in attesa che si realizzino importanti infrastrutture come la Manna - Camporeale che risolverà i problemi di collegamento con il Pip di Ariano in cui l’Amministrazione e gli imprenditori locali stanno tanto investendo. E se le strade necessitano di interventi, le ferrovie non stanno meglio. Colpa di una frana mal gestita dai vari commissariamenti, quella di Montaguto, che, dopo 4 anni di disagi, un’economia in ginocchio, ha messo ko anche i collegamenti ferroviari, troncando una lunga tradizione di interscambi socio- culturali con la vicina Foggia e con la regione confinante, la Puglia appunto. La rinascita del centro storico, secondo Mainiero, si basa su una sorta di scelta filosofica, quella del superamento dei campanili e delle appartenenze politiche, che metta al centro il comprensorio. Una filosofia che sta divenendo pratica con la progettualità. Ariano è capofila di due importanti partenariati; il primo che vede coinvolti oltre 60 comuni, finalizzato alla logistica, il secondo che ha aperto i confini anche a comuni del beneventano, incentrato sui beni culturali.

Così si vuol far cresce una città che può già vantare un buon sviluppo in diversi settore. In campo edile, ad esempio, con nuove costruzioni e riqualificazioni urbane, come nel Contratto di quartiere, che possano non solo garantire un tetto ai cittadini, ma anche servizi, infrastrutture per fare collettività, per socializzare. Grande fermento, poi, si avverte in campo scientifico e culturale. Biogem è capofila di questo ambito non solo curando l’attività di ricerca in campo genetico con lo scopo di individuare nuovi strumenti di terapia, ma anche creando servizi per le aziende e promuovendo la cultura a tutti i livelli anche con l’alta formazione. Alta formazione che vede direttamente impegnato lo stesso Comune di Ariano: Palazzo Forte, sede del Museo della Ceramica, è anche la suggestiva location dei master internazionali nel campo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, realizzati in partnership con l’Università del Sannio e con le stesse imprese del settore Itc. Un trampolino sicuro verso il lavoro per i giovani che vi partecipano.

A proposito di palazzi: quello Gambacorta è stato recentemente acquistato con un finanziamento europeo dal comune e sarà presto restaurato per divenire polo culturale e quindi scenario di nuove iniziative. Ma Ariano è anche città dei musei, sette per la precisione, quello sulla civiltà normanna all’interno del castello e Biogeo, sono gli ultimi solo in ordine di tempo.

L’economia oltre che sull’agricoltura (tradizionale punto di forza con importanti colture cerealicole, con olivicoltura di qualità e con rilevante presenza nel settore zootecnico) si fonda molto oggi sulle attività commerciali e di ristorazione. La grossa periferia di Cardito, ma anche il centro storico, vantano due Centri commerciali naturali, di grande attrattiva per gli appassionati dello shopping; allo stesso modo l’accoglienza e la ristorazione con una decina di agriturismo e hotel ristoranti dai grandi numeri sono rinomati tra gli amanti della buona cucina. Un’arte culinaria quella arianese che si basa sulla genuinità dei propri prodotti, primo fra tutti l’olio extravergine d’oliva che il giorno undici di marzo, a Bruxelles ha ottenuto il riconoscimento D.O.P. Un marchio che raccoglie nella dicitura “Irpinia- Colline dell’Ufita”, ben 38 comuni, tutti quelli, insieme ad Ariano, coinvolti nella produzione della varietà Ravece e questo riconduce al discorso del superamento dei campanili. In tema di attestazioni, bisogna infine ricordare che Ariano grazie alla sua ceramica può fregiarsi anche di un marchio D.O.C. Una tradizione antichissima riportata in auge da ottimi artigiani- artisti locali.

 

 

 
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