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Rassegna Stampa

 
Dal Corriere dello Sport del 31 gennaio 2010
SPECIALE ARIANO IRPINO
Intervista al Sindaco Antonio Mainiero

Ariano Irpino, città ricca di storia, tradizioni, tipicità, che punta alla cultura e ama lo sport. Il Sindaco Antonio Mainiero, insediatosi da sei mesi, sintetizza le tante sfaccettature quale cicerone d’eccellenza, partendo proprio dallo sport. La città vanta un Palazzetto che ospita avvenimenti importanti, sportivi e non.

“Si, è una struttura che sta consentendo ai nostri giovani di crescere in svariate discipline, che viene utilizzata tutti i giorni, full time, da numerose società sportive. Abbiamo anche un buon campo sportivo che necessità di ulteriori interventi che saranno realizzati nei prossimi tempi e una serie di microimpianti nelle grosse periferie. C’è poi il discorso aperto dello stadio Cannelle che ci auguriamo di chiudere quanto prima, una struttura polivalente, che potrà essere utile a tutto il comprensorio oltre che alla nostra squadra di calcio l’Ariano Valle Ufita. Ma oltre al calcio che ci ha portato, in passato, sino alla serie D con un’altra società l’U.S. Ariano abbiamo una buona tradizione in svariati sport. Il basket femminile, ultimamente ci sta dando grosse soddisfazioni nel Campionato di B con la conquista della Coppa di Lega Regionale da parte del G.S.Basket Aloha Ariano e ci auguriamo con i play off; poi c’è la Pallacanestro 2005 che si concentra esclusivamente sul settore giovanile; c’è la pallavolo grazie alla società G.S.A. Pallavolo Ariano che gioca in serie C regionale; abbiamo giovani talenti nel tennis tavolo, la società A.S.D. Martiri è arrivata alla serie C nazionale ed ha anche conquistato la Coppa interregionale. E poi c’è una grande tradizione podistica, abbiamo avuto atleti come Vito Melito, Antonio Caso e società come l’A.S.D. Marathon Club. In questo ci aiuta la nostra Villa Comunale, magnifico polmone verde in pieno centro storico dove dall’alba al tramonto ci sono persone che fanno jogging o si allenano a livello agonistico”.

A proposito di Villa Comunale, proprio al suo interno c’è il Castello Normanno da poco restaurato, dove è sorto il primo nucleo nel Museo della Civiltà Normanna.
“Ariano vanta un’importante storia normanna. Secondo recenti studi è stata addirittura la prima contea, ma di sicuro Ariano fu sede del primo Parlamento del Regno, il luogo dove Ruggero II, nel 1140, dopo aver convocato un’assemblea generale, promulgò le Assise e nello stesso anno coniò una nuova moneta “Il Ducale”. Fin qui la parte di massimo splendore ma vi fu anche il periodo buio, con i numerosi tentativi degli Svevi di prendere la città, fino al 1255 quando Manfredi con uno stratagemma la saccheggiò e bruciò. Un evento tragico che ancora vive nella memoria cittadina, tant’è che nel corso di una delle più importanti iniziative estive “La Rievocazione Storica del dono delle Sante Spine” oltre al Corteo Storico con 200 figuranti e al Palio dell’Ariate, si mette in scena in piazza Plebiscito la drammatizzazione di quei tragici fatti. Il Museo della Civiltà Normanna ripercorre attraverso importanti reperti raccolti dal Cesn e materiale didattico, il ruolo di Ariano normanna ma anche quella fetta di storia che ha visto il Meridione d’Italia protagonista. Contiamo di proseguire i lavori al Castello per renderlo sempre più fruibile, ampliare il Museo e magari portare in tale sede anche l’Antiquarium”.

Ariano città dalla notevole densità museale e dalle tante chiese.
“Solo nel centro storico abbiano sei musei. A quello della Civiltà Normanna e a quello Archeologico si aggiungono il Museo civico o della ceramica che gode dello Status Regionale, poi c’è il Museo Diocesano, quello degli Argenti e il Museo Giuseppina Arcucci, mentre in località Camporeale, presso l’istituto di Ricerca BioGeM, c’è BioGeo, il museo paleontologico e scientifico di “Storia della vita sulla terra”. Non so dire esattamente quante chiese vi siano ad Ariano, davvero tante, ma soprattutto abbiamo la magnifica Basilica Cattedrale, da poco restaurata nella sua facciata romanica che oltre ad essere il luogo dove la nostra comunità si raccoglie nei momenti più importanti e sentiti, merita sicuramente una visita per le numerose opere d’arte che custodisce, dalla Fonte battesimale datata 1070, al battistero del 1585, alle tele del Persico tra cui l’Assunta”.

Prima ha citato i Museo della Ceramica, la maiolica è una delle peculiarità del Tricolle.
“La pregiatissima collezione di maioliche esposte nel nostro museo, circa 250 pezzi, dimostra come Ariano abbia una antica tradizione in questo senso nata 800 anni fa nelle grotte di arenaria. Da documenti angioini sappiamo che nel 1200 qui ad Ariano esisteva una vera e propria corporazione di maestri ceramisti. Una tradizione per fortuna tramandata. Oggi abbiamo una produzione ceramica d’eccellenza, siamo uno dei trentasei comuni d’Italia a vantare il marchio Doc e conserviamo alcune tra le fornaci più interessanti”.

Un marchio Doc per la maiolica ma anche una Dop in arrivo per l’olio.
“Si, un altro grande vanto per la nostra città è l’olio extravergine di oliva, varietà Ravece, sulla dirittura finale per ottenere la Denominazione di origine protetta con il marchio “Irpinia- Colline dell’Ufita. E proprio oggi ( 25 gennaio) si conclude Ex Olivis, l’evento mirato alla promozione e divulgazione delle grandi qualità organolettiche di questo prodotto, nel cui ambito si sviluppa anche il Premio Tricolle, giunto alla sua X edizione che premia i migliori oli d’Italia attraverso il lavoro di una commissione di assaggiatori specializzati. Oltre all’olio c’è il grano e i prodotti che ne derivano; le carni bovine particolarmente pregiate grazie ad un allevamento allo stato brado e quindi anche ottimi formaggi e salumi. Tutti prodotti biologici”.

Quindi anche dal punto di vista gastronomico Ariano non delude.
“Anzi, è uno dei nostri punti di forza. Sul nostro territorio vi sono numerosi agriturismi e ristoranti di qualità. La nostra cucina è genuina e generosa, frutto di quel mondo rurale che è alle nostre radici, ed in certi momenti si eleva grazie ad ottimi chef che la portano ad alti livelli di raffinatezza. Le persone arrivano da fuori provincia per magiare ad Ariano, d’altra parte la grande ospitalità del popolo arianese è risaputa, non a caso il nostro patrono principale è Sant’Ottone notoriamente protettore dei forestieri.”

Dunque il “forestiero” o turista arriva ad Ariano e vi trova buona tavola, musei, chiese e cos’altro?
“Aria salubre, un magnifico panorama di colline verdeggianti, addirittura storici come il Vitale e Gabriele Grasso sostenevano che dall’alto del mastio normanno, nelle giornate particolarmente limpide si riuscisse a scorgere entrambi i mari. Ariano infatti si trova in una posizione equidistante rispetto al Tirreno e all’Adriatico, nell’antichità questa è stata la sua forza. E poi il turista, specialmente se viene ad Ariano nel mese di agosto, non avrà di che annoiarsi. Ogni anno proponiamo un cartellone di avvenimenti che spazia dal concerto del cantante del momento alla musica classica, dalla presentazione di libri a mostre di vario genere, come la tre giorni di artigianato Vicoli ed Arte alla Rievocazione storica delle sante Spine a cui ho già fatto riferimento, fino al Folk Festival, spettacolo di world music che richiama giovani da tutte le parti d’Italia”.

Sindaco se dovesse suggerire una particolare escursione, quale percorso consiglierebbe?
“Credo sia di grande suggestione una passeggiata lungo i “tratturielli” del Regio Tratturo Pescasseroli-Candela, che è il terzo tratturo, per ordine di lunghezza, dell’Italia Meridionale. Un bel pezzo si snoda in territorio arianese e attraversandolo si possono rivivere le suggestioni e i luoghi della transumanza. Tra l’altro Ariano si trova lungo la direttrice di diversi pellegrinaggi religiosi a cominciare da quello per San Giovanni Rotondo e spesso le comitive fanno sosta nella nostra città, ci piacerebbe che invece di un mordi e fuggi potessero stanziare per poter apprezzare i diversi aspetti a cui sto solo accennando”.

Ariano è una città prettamente legata al suo passato o punta anche all’innovazione in qualche modo?
Il nostro passato è un punto saldo. Le nostre origini sono eneolitiche, ne è testimonianza il sito della Starza; sono romane, abbiamo il sito di Aequum Tuticum; sono longobarde, il primo nucleo del nostro castello è un castrum longobardo. Ma è chiaro che guardiamo al futuro. Abbiamo investito sul Pip di Camporeale e cerchiamo di invogliare le aziende ad insediarvisi. Proprio nell’area industriale sorge il BioGeM, istituto di ricerca che con i suoi servizi sta oramai varcando i confini internazionali oltre ad offrire alta formazione; solo qualche giorno fa ha inaugurato il master in Biogiuridica. Lo stesso Comune di Ariano in pieno centro storico, in convenzione con l’Università del Sannio e in collaborazione con importanti imprese, sostiene un programma di formazione per tecnologi e project manager, una sorta di master, unico nel suo genere”.

 

 

 
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