Ariano Irpino. A conclusione della tre giorni di
convegno transnazionale “Agis
2006 Progetto Network”, Studio di fattibilità per l’attivazione
e lo sviluppo di programmi di riduzione dei rischi, destinati a
diminuire le probabilità dei reati connessi alla droga ed alla
delinquenza giovanile, di reti di aiuto, cura, educazione e
controllo” è utile un bilancio, non tanto sull’evento in sé che ha
visto la partecipazione di delegazioni inglese e bulgara insieme a
cariche istituzionali, civili, militari e religiose, ed operatori
del settore, che hanno valutato strategie per la riduzione dell’uso
di droghe e dei reati commessi, ma sull’intera esperienza del Comune
di Ariano Irpino nelle attività di prevenzione alle dipendenze.
Ariano, come spesso sottolineato dalle nostre pagine è una delle
poche realtà ad avere un Assessorato per la lotta alle dipendenze;
ad Andrea Pelosi che regge questo assessorato riportiamo la
perplessità di alcuni cittadini, forse un po’ rassegnati e molto
pessimisti rispetto al problema della droga.
Questo Assessorato è davvero utile?
“Molti non ci credevano in queste attività innovative, io stesso
ho accettato l’Assessorato consapevole che avevamo bisogno di
aggiustare il tiro e rendere soprattutto centrale il ruolo del
Comune non solo come controllo delle attività, ma come promotore
delle stesse. Personalmente, in quanto medico, sono stato sempre
attento a questo tipo di problematiche, scoprendo giorno per giorno
con il mio lavoro, quanta difficoltà e quanta reticenza c’è nelle
persone quando si deve parlare di problemi di alcol e di droga.
Allora potrebbe aiutare già il semplice fatto che l’istituzione
Comune ne parla. Ma fa di più, mette a disposizione un servizio
specifico, dedicato, che, partendo da una reale situazione
territoriale e prendendo spunto dalle altre realtà, affronti la
tematica delle dipendenze”.
Tra l’altro è proprio l’Ente Comune il primo
gradino istituzionale più vicino al cittadino e anche secondo le
leggi in materia di prevenzione dall’uso di sostanze stupefacenti si
specifica che le Amministrazioni Comunali assumono particolare
rilievo in termini di prevenzione...
“Proprio da questo presupposto nasce l’Agenzia per la Lotta alle
Dipendenze, con delibera di Consiglio Comunale nel luglio 2007, dopo
vari confronti istituzionali, non solo locali, ma anche regionali e
nazionali. Con l’intento di “prendere in carico” le problematiche
territoriali sulle dipendenze e con l’obiettivo finale di istituire
una rete territoriale istituzionale, che operi in maniera coordinata
per affrontare le problematiche legate ai disagi giovanili,
prediligendo le attività di prevenzione, di sensibilizzazione e di
informazione. Inoltre è in grado di offrire, grazie alle figure
istituzionali delle quali si avvale, supporti operativi alle singole
realtà di volontariato territoriale, ai cittadini, fornendo
informazione, riferimento e supporto di ogni genere a seconda delle
varie necessità. E’ “contenitore” territoriale sulle iniziative ed i
servizi che sono attivi. Partecipa alle attività che si realizzano
nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado nel campo delle
dipendenze”.
L’Assessorato ha ottenuto un importante
finanziamento attraverso il quale è possibile portare avanti in
maniera fattiva i progetti..
E’ stata proprio questa intraprendenza dell’ Assessorato a
portare al finanziamento di questo Programma Comunitario presentato
presso la Commissione Europea di Bruxelles, Direzione Generale
Giustizia, Libertà e Sicurezza, che vuole mantenere vivo il
dibattito sul tema delle dipendenze e che realizzerà uno studio sul
territorio, rivolto proprio all’individuazione delle “buone
pratiche” da utilizzare per cercare di contrastare il fenomeno.
Per poter ben strutturare la pratica di finanziamento è stato
indispensabile il supporto e l’esperienza del dott. Felice Masone e
della dott.ssa Maria Grazia Biggiero, oltre che al supporto
burocratico ed amministrativo della responsabile del Servizio
Comunale dott.ssa Carmen Andolfo”.
In diverse occasioni sia lei che il Sindaco
Gambacorta avete sottolineato quanto vi abbia motivato l’esperienza
con la Comunità di San Patrignano..
“Ne è nato un gemellaggio che abbiamo attivato dopo aver assistito
nel 2005 ad uno degli spettacoli che realizzano per le attività di
prevenzione nelle scuole superiori. Utilizzando il linguaggio dei
giovani, rappresentando le esperienze dei ragazzi che hanno
terminato un percorso di recupero, alzano l’ attenzione sui rischi
quotidiani di diventare tossicodipendente. Per capire meglio che
cos’è una Comunità sono andato a trovare Andrea Muccioli in persona,
con il quale ho parlato tanto ed ho anche potuto guardare con i miei
occhi l’umanità che tiene insieme questa gente, umanità attraverso
la quale riescono a raggiungere grossi risultati. Per questo motivo
abbiamo organizzato degli scambi con la Comunità e gli studenti
delle scuole superiori di Ariano, che hanno trascorso una intera
giornata con i ragazzi di San Patrignano. Quest’anno ripeteremo
l’esperienza degli spettacoli”.
Dunque i giovani dimostrano interesse e i
genitori? Il suo assessorato ha organizzato due incontri cittadini
rivolti alle famiglie, com’è andata?
“Posso dare un dato numerico: su 8mila lettere recapitate
direttamente, tramite la collaborazione e la disponibilità dei
dirigenti scolastici delle tre scuole medie e degli Istituti
Superiori della nostra Città, la presenza è stata di un 10 % di
genitori. Allora il messaggio mi sento di rivolgerlo alle famiglie,
che sono il primo nucleo educativo della nostra società, ed è quello
di alzare gli occhi, di guardarsi intorno, di osservare quello che
accade intorno a noi e di stare in guardia. E’ necessario alzare la
soglia di attenzione sugli spazi di vita quotidiana dei nostri
ragazzi, partecipando attivamente all’azione di controllo, da parte
di tutti, cercando di ripristinare quel naturale sistema di
controllo che esisteva ai mie tempi, quando ero ragazzo; si cresceva
in mezzo alla strada ma i figli erano di tutti e ci si controllava a
vicenda. Faccio presente che il problema della droga non è né
vecchio né superato, anzi si rivela sempre più vicino ed attuale. La
penetrazione dei suoi tentacoli tra di noi ha solo cambiato
connotazione e si è fatta più subdola”.
Un’iniziativa, gradita ai giovani e credo
anche ai genitori che sanno così come passano il tempo i loro figli
è il Centro di Aggregazione Giovanile di Produzione e Fruizione
Musicale “Putipù”
“Si, lo abbiamo completamento rinnovato a partire dalla sede presso
l’ex-dispensario al boschetto Pasteni, dove i ragazzi possono
incontrarsi per fare musica d’insieme e trascorrere il loro tempo
libero. A breve riprenderà anche l’attività della Sala di
Registrazione nella quale sono stati acquistati macchinari di ultima
generazione”.
Poi ci sono altri progetti regionali come
l’Unità Mobile di Contatto..
“Il camper è presente sul nostro territorio e per territorio intendo
tutti i 29 Comuni dell’Ambito Territoriale A1; oltre a portare
avanti quotidianamente l’attività di sensibilizzazione ed
informazione, sta leggendo realtà territoriali sommerse che
purtroppo non sono conosciute e che sono allarmanti, come l’abuso di
alcol già nei ragazzi di 15 - 16 anni che trascorrono i loro
pomeriggi nei bar consumando bevande alcoliche e l’uso sfrenato di
sostanze stupefacenti che diventa per molti ragazzi l’unica
“attività” per occupare il tempo. Poi c’è il nuovo Centro di Ascolto
presso Corso Europa (ex sede UIL per intenderci) dove ci si può
rivolgere per reperire quante più informazione necessitano e dove si
può trovare personale specializzato pronto ad ascoltare ed
indirizzare riguardo ai problemi di dipendenza”.
Cosa sente di dire agli scettici che non
credono all’utilità di questi progetti?
“Che i risultati li costateremo sul lungo termine. Intanto uno degli
aspetti positivi recepiti è che quando l’istituzione scende in
strada riscuote notevoli apprezzamenti, in quanto vive i problemi
della città al fianco dei cittadini. Noi amministratori al termine
di questa esperienza di 12 mesi dovremmo valutare di strutturare
un’attività itinerante stabile sul territorio sulle dipendenze. Se
ne può discutere tutti insieme. L’Amministrazione Comunale con
l’istituzione di questo specifico Assessorato ha dato un esempio
istituzionale che può essere imitato, soprattutto perché ha espresso
una chiara volontà nel dichiarare contrasto all’uso delle sostanze
stupefacenti”. |