Dieci Sindaci tra il nord est di Ariano e la
Baronia chiedono, in autotutela, la revoca del deliberato che
sancisce l'adozione del Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale.
Dopo un incontro fiume avviato sabato scorso
e conclusosi nella giornata di oggi, lunedì 11 febbraio presso
Palazzo di Città ad Ariano Irpino e quindi dopo una intensa
discussione, Sindaci e tecnici dei Comuni di Ariano Irpino,
Savignano, Montaguto, Montecalvo Irpino, Zungoli, San Nicola
Baronia, Carife, Casalbore, Villanova del Battista, hanno
stilato un documento indirizzato alla Provincia di Avellino,
Assessorato alla Pianificazione Strategica e Territoriale, ed in
particolare all'Assessore, Maurizio Petracca.
Sostanzialmente i Sindaci esprimono
contrarietà rispetto all'adozione di un PTCP non condiviso. In
pratica il Preliminare del Piano, da regolamento, doveva essere
oggetto di una fase di consultazione con i soggetti interessati
che invece non c'è stata e quindi non è stato dato loro modo di
esprimersi sui lineamenti strategici. I Sindaci annunciano anche
che non parteciperanno all'incontro di domani, al Carcere
Borbonico, di presentazione del Piano, ma ci sarà un solo
delegato per consegnare il documento congiunto.
Questo un estratto del testo:
“Con
delibera di Giunta Provinciale n.184 del 27/12/2012, pubblicata
sul BURC n.5 del 28/01/2013, la Provincia di Avellino ha
adottato il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.
In merito all’iter di formazione del predetto strumento di
pianificazione territoriale questi Comuni hanno rilevato
elementi di criticità, come di seguito illustrati.
Il procedimento in argomento è disciplinato dal Regolamento di
Attuazione per il Governo del Territorio n.5/2011, che contiene
altresì disposizioni in materia di “sostenibilità ambientale dei
piani” con riferimento alla procedura di VAS - Valutazione
Ambientale Strategica - di cui al D.Lgs. n.152/2006 e alla
D.P.G.R. n.17 del 18/12/2009 (Regolamento di Attuazione della
Valutazione Ambientale Strategica - VAS - in Regione Campania).
Dalla delibera di adozione del “documento preliminare del PTCP”
(G.P. n.65 del 15/05/2012) si evince un richiamo alle
“Conferenze Territoriali per lo sviluppo sostenibile” tenutesi
nel periodo 2009/2010 con i Comuni e le Comunità Montane,
riuniti in base ai diversi Sistemi Territoriali di Sviluppo
individuati dal Piano Territoriale Regionale, e con le
organizzazioni sociali, culturali, ambientaliste,
economico-professionali e sindacali di livello provinciale.
Tali incontri, svolti ai sensi dell’allora vigente art.20 della
L.R. n.16/2004, poi abrogato in relazione alla successiva
emanazione del Regolamento di Attuazione n.5 del 04/08/2011, si
svolgevano sulla scorta di una proposta di “Indirizzi
programmatici per il PTCP” predisposta nel 2009.
L’attuale iter formativo del PTCP, come stabilito dal
Regolamento n.5/2011, prevede all’art.7, co.2, che “prima
dell’adozione del piano sono previste consultazioni, al fine
della condivisione del preliminare di piano”.
Pertanto, il Preliminare di Piano predisposto con delibera di
G.P. n.65 del 15/05/2012 doveva essere oggetto, prima
dell’adozione del PTCP poi deliberata nel dicembre 2012, di una
fase di consultazione con i soggetti interessati, al fine di
pervenire alla sua condivisione.
Detta fase non risulta essere stata esperita, per cui i soggetti
rappresentativi del territorio, siano essi enti pubblici oppure
organizzazioni quali le associazioni di categoria e gli ordini
professionali, non hanno avuto modo di condividere il
Preliminare di Piano ovvero di esprimersi sui lineamenti
strategici che hanno poi dato luogo al PTCP oggi adottato.
Tale difformità procedurale rispetto a quanto previsto
dall’art.7, co.2, del Regolamento di Attuazione n.5 del
04/08/2011 rappresenta, a parere di queste Amministrazioni
comunali, una compressione del diritto-dovere dei soggetti
esclusi dall’iter formativo del Piano, contraddicendo peraltro
gli stessi princìpi della L.R. 16/2004, in particolare
all’art.5, in tema di consultazione e partecipazione nei
processi di pianificazione.
Inoltre, dalla delibera di adozione del PTCP si evince che tra i
soggetti competenti in materia ambientale (SCA) chiamati a
definire la portata e il livello di dettaglio delle informazioni
da includere nel Rapporto Ambientale (come previsto dall’art.13,
co.1, del D.Lgs. n.152/2006) non figurano alcune categorie di
Enti territoriali, quali i comuni e le comunità montane,
malgrado tali soggetti siano indicati all’art.3 del Regolamento
regionale VAS (D.P.G.R. n.17 del 18/12/2009). (…)
i comuni e le comunità montane sono enti delegati allo
svolgimento di diverse funzioni di programmazione e controllo in
materia di natura, ambiente e paesaggio, ragion per cui sono in
possesso di fondamentali informazioni atte a perseguire una
idonea valutazione, ed il successivo monitoraggio, degli impatti
del PTCP in itinere sull’ambiente.
Tale scelta, a parere di queste Amministrazioni comunali,
determina un grave vulnus all’efficienza e all’efficacia della
verifica della sostenibilità di detto piano sotto il profilo
strategico-ambientale, verifica sostanziata appunto dalla
procedura di VAS.
La criticità delle notazioni procedurali innanzi illustrate va
peraltro considerata in relazione al fatto che con la delibera
di adozione del PTCP (delibera di G.P. n.184/2012) si sancisce
la decorrenza delle misure di salvaguardia di cui all’art.10
della L.R. n.16/2004.
Il territorio provinciale viene quindi investito da un complesso
di disposizioni pianificatorie territoriali che, ancorché non
preventivamente e regolarmente partecipate e condivise,
sostanziano fin da ora una limitazione alle attività di Governo
del Territorio sottordinate e, più in generale, alle legittime
aspirazioni ed indicazioni esprimibili dal territorio
provinciale, ma che non sono potute confluire nel PTCP adottato
in mancanza dei necessari passaggi procedurali pure previsti
dalla normativa in materia.
Ne consegue che, a parere di queste Amministrazioni comunali,
benché allo stato attuale sia possibile formulare osservazioni
al PTCP adottato e al relativo Rapporto Ambientale per la VAS,
l’attivazione delle misure di salvaguardia finisce per
sostanziare, a fronte delle innanzi dette carenze procedurali e
del conseguente ed implicito difetto di coordinamento con il
territorio oggetto di pianificazione, un iniquo aggravio per un
territorio già profondamente segnato dalla situazione
congiunturale, anziché uno strumento di transizione verso
scenari di sviluppo partecipati e condivisi.
Per tutto quanto significato i sottoscritti sindaci chiedono
all’Ente in indirizzo di porre in essere tutte le Azioni utili e
necessarie per la revoca, previa sospensione della sua efficacia
della D.G.P. n. 184 del 27/12/2012 pubblicata sul Burc n. 5 del
28/01/2013 relativa, appunto, all’adozione del Piano
Territoriale Provinciale e tanto anche in autotutela. In difetto
di quanto sopra, gli scriventi ognuno per quanto di ragione e
competenza si vedranno costretti , loro malgrado, a tutelare gli
interessi e diritti degli enti rappresentati in ogni sede, sia
giudiziaria che stragiudiziaria, il tutto con ogni conseguenza
di legge. Si resta , pertanto, in attesa di determinazione in
merito nei termini di legge. Con ogni più ampia riserva e
salvezza di legge”.
- Antonio Mainiero Sindaco p.t. del Comune di Ariano Irpino
- Beniamino Lamanna Assessore LL.PP. e Urbanistica. del Comune
di Savignano Irpino per delega del Sindaco p.t. Oreste Ciasullo
- Giuseppe Andreano Sindaco p.t. del Comune di Montaguto
- Carlo Pizzillo Sindaco p.t. del Comune di Montecalvo Irpino
- Armando Zevola Sindaco p.t. del Comune di Zungoli
- Francesco Colella Sindaco p.t. del Comune di San Nicola
Baronia
- Carmine Di Giorgio Sindaco p.t. del Comune di Carife
- Raffaele Fabiano Sindaco p.t. del Comune di Casalbore
- Palmerino Oliva Vice Sindaco del Comune di Villanova del
Battista |