Comunicati Stampa

06 MAGGIO 2011

“Unità d'Italia: un percorso da continuare”. Doppio evento ad Ariano Irpino: spettacolo teatrale e convegno.

Ancora eventi ad Ariano Irpino nell'ambito delle celebrazioni in occasione del 150° Anniversario della proclamazione dell'Unità d'Italia. Il Sindaco della Città, Antonio Mainiero, prima della chiusura dell'anno scolastico, ha voluto un nuovo duplice evento, affidandone l'organizzazione all'Ufficio Stampa e all'Urp del Comune.

Appuntamento presso l'Auditorium Comunale di via Tribunali, venerdì 13 maggio alle ore 20,30 con lo Spettacolo Teatrale “Lavi(s)tacieca” a cura del Centro di Solidarietà la “Casa sulla Roccia”, uno spunto di riflessione per “ri-vedere” quel senso di unità, di patria e di appartenenza nazionale, e sabato 14 maggio sempre all'Auditorium ma alle ore 9,30, con il convegno dal tema: “Unità D'Italia: un percorso da continuare”. Dopo gli indirizzi di saluto da parte del primo cittadino Antonio Mainiero, le relazioni di Antonio Alterio, scrittore e storico che parlerà dei “Fatti di Ariano del 4 settembre 1860” poi toccherà a Nicola Prebenna, poeta, critico letterario e saggista con la relazione “Dall'idea di nazione all'Europa”; le conclusioni saranno affidate ad Ortensio Zecchino, docente di Storia delle Istituzioni medievali presso l'Università Suor Orsola Benincasa, (Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica per tre Governi), il quale terrà una lezione su: “Nord e Sud nell'Italia unita”.

Il Convegno è aperto a tutta la cittadinanza ed in particolare alla scuole; hanno già dato la loro adesione alcune classi del Liceo Classico “P.P.Parzanese”, del Liceo Linguistico “G.Dorso” e dell’Istituto Tecnico Commerciale “G. Bruno”.

Altrettanto aperto a tutti, e assolutamente gratuito, lo spettacolo teatrale “Lavi(s)tacieca”, messo in scena dal Centro di Solidarietà la “Casa sulla Roccia” con cui il Comune di Ariano ha da tempo stretto una collaborazione proficua nel campo della prevenzione alle dipendenze.

La trama della rappresentazione narra di una storia di oggi, una favola amara che racconta, di un “piccolo popolo, di un piccolo paese, governato da un grande Re”. La popolazione del piccolo mondo ormai “cieca” non riesce e non vuole vedere; diventa marionetta, schiava di un sistema corrotto, deformato, degenerato, senza rispetto, senza affetto, senza occhi. Proprio nelle manifestazioni organizzate per il 150° anno dell'Unità d'Italia, la “Casa sulla Roccia”, attraverso questa rappresentazione teatrale vuole offrire spunti di riflessione sulla cecità intesa come incapacità di vedere l'altro, di vedersi insieme all'altro, e sulla necessità di ritrovare quei sentimenti di appartenenza nazionale che dovrebbe far ragionare in termini di “noi” e non di “io”.