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05 FEBBRAIO 2011

Intitolazione Ospedale: il Consiglio comunale si pronuncia in favore del nome di Sant'Ottone Frangipane.

In una seduta aperta, ricca di spunti ed interventi interessanti, il Consiglio Comunale si è pronunciato in favore del nome di Sant'Ottone Frangipane per l'intitolazione del Presidio Ospedaliero di Ariano Irpino.

Ad aprire i lavori il primo cittadino, Antonio Mainiero, che ha innanzitutto ringraziato per la loro presenza e disponibilità i rappresentanti della sanità e delle associazioni, in primis il Commissario Straordinario, Sergio Florio.

“Siamo ad un punto di svolta, ha dichiarato il Sindaco Mainiero- A 40 anni circa dalla sua nascita è davvero giunto il momento di dare all'ospedale una vera identità. Il nostro ospedale è uno dei pochi in regione Campania a non aver un nome ed essere definito soltanto Presidio Ospedaliero. Una accelerazione rispetto all'intitolazione vi fu poco più di un decennio fa a seguito della scomparsa di Giannino Grasso, poi la questione cadde nell'oblio. Oggi grazie all'opera del Direttore sanitario Oto Savino e dei primari, la questione viene affrontata con determinazione. Cerchiamo, dunque, di colmare questo vuoto”.

Il Sindaco ha spiegato come questo Consiglio faccia seguito all'incontro del 7 dicembre presso l'Aula magna dell'ospedale dove emersero due indicazione di fondo: Papa Giovanni Paolo II e Sant'Ottone Frangipane. Successivamente pervenne una terza opzione: Francesco Paolo Sgobbo, proposta avanzata dai “Circoli Culturali Pasquale Ciccone”

Mainiero ha sinteticamente tracciato i profili di queste tre figure sottolineando la straordinaria attualità di Giovanni Paolo II, simbolo dei malati, punto di riferimento per quanti lavorano per alleviare la sofferenza altrui, che nel mese di maggio sarà dichiarato beato.

Di Sant'Ottone Frangipane, ha rimarcato come si tratti di una figura più antica, Santo patrono della Città e della Diocesi, protettore dei forestieri, ha trascorso ad Ariano i suoi ultimi anni gestendo l'ospedale dei pellegrini e da eremita nel romitorio di San Pietro a pochi passi dal luogo dove poi sarebbe sorto l'attuale Ospedale.

Figura di tutto rispetto anche quella di Francesco Paolo Sgobbo, del quale lo scorso anno ricorreva il 150esimo della nascita. Nacque ad Ariano ma svolse la sua carriera a Napoli dove fu professore ordinario di radiologia medica, precursore dell'elettroterapia; il suo impegno si manifestò anche nelle azioni di tutela dei diritti dei medici e in politica, fu, infatti, anche Presidente dell'Ordine dei Medici e Presidente dell'Amministrazione Provinciale”.

“Il Consiglio Comunale in questo caso- ha precisato il Sindaco- può dare un'indicazione, fornire un indirizzo, ma non ha competenza deliberativa. Quindi quanto decideremo in questo Consiglio non potrà essere condizionante nella scelta poiché l'ospedale ha una valenza aziendale e dunque la decisione finale spetterà sempre all'Azienda sanitaria. Siamo però convinti che quanto emergerà da questo incontro sarà tenuto in debita considerazione da chi poi andrà a compiere la scelta definitiva”.

La parola è, quindi, passata al Commissario Straordinario Sergio Florio: “E' la prima volta che mi capita di battezzare un bambino nato da tempo- ha affermato scherzosamente- Sono particolarmente contento e partecipe di questa intitolazione e come ho già avuto modo di affermare nel corso dell'incontro presso l'ospedale la mia propensione è verso il nome di Sant'Ottone Frangipane, quest'uomo straordinario che è passata attraverso un percorso di fede da una vita avventurosa ad una vita di sacrificio per il prossimo”. Florio ne ha spiegato le motivazioni tracciando un ulteriore profilo evidenziandone il radicamento tra la gente e l'importante esempio di un uomo che cambia la sua vita, lascia una famiglia molto ricca e da cavaliere armato passa ad aiutare i poveri e i malati.

Sulla stessa linea del Commissario il Direttore sanitario dell'Ospedale Oto Savino, propenso per Sant'Ottone, che si è detto particolarmente interessato ad ascoltare le considerazioni dei consiglieri e delle associazioni.

Il primo Consigliere ad intervenire è stato Benvenuto De Pasquale che ha espresso parere favorevole sul nome del Santo pur definendo tutte e tre le ipotesi ineccepibili. Ha anche voluto citare, solo a titolo di nota, altre personalità quali il compianto Giovanni Grasso, che diede un primo input per la nascita dell'ospedale insieme a tutta la classe dirigente dell'epoca e poi anche Percesepe, Puccini, De Filippo.

Ha “sponsorizzato” il nome di Sant'Ottone anche il Consigliere Ettore Zecchino pur definendosi particolarmente legato a Giovanni Paolo II e trovando Sgobbo figura più che degna. Tre personaggi di spicco che accomunano tutti anche i laici non solo chi appartiene strettamente alla sfera cattolica, dunque una scelta difficile che con Sant'Ottone può trovare il favore anche del territorio circostante trattandosi di un Santo dell'accoglienza, tradizionalmente amico dei forestieri che per la sua storia ha valenza universale. Zecchino si è complimentato con le associazioni culturali per aver riportato nel dibattito pubblico altre personalità di spicco. Ha così proposto di intitolare a Sant'Ottone l'ospedale e a Sgobbo un reparto, “magari la risonanza magnetica che l'Ing. Florio ci ha promesso”.

Ha riconosciuto la funzione di pungolo delle associazioni il Consigliere Federico Bongo. Ha parlato di tre figure che meritano in egual modo ma si è detto propenso per l'intitolazione dell'ospedale a Sant'Ottone anche per dare la giusta valenza all'opinione di chi lavora e si sacrifica nel nosocomio.

Di opinione differente il Consigliere Giovanni La Vita. Premettendo il massimo rispetto per i Santi ed i Papi più adatti per dare un nome a strutture religiose, a suo avviso, il Presidio Ospedaliero va intitolato ad un medico, ad una figura di etica pubblica come quella di Sgobbo, punto di riferimento nella ricerca medica, così come quella di Percesepe che ha salvato vite umane nella struttura ospedaliera di Ariano.

Ha preso poi la parola il Consigliere Carmine Peluso, che si è detto favorevole al nome di Sant'Ottone, aggiungendo solo alle cose già dette sulla sua figura che svolse il sua apostolato dando aiuto ai poveri proprio lì a San Pietro dove oggi sorge l'ospedale.

Ha espresso, invece, la sua propensione per il nome di Giovanni Paolo II Vincenzo Cirillo che però si è soffermato più che altro sull'importanza del momento ed ha auspicato maggiore attenzione e visibilità per l'ospedale.

E' stata poi la volta dei “Circoli Culturali Pasquale Ciccone” rappresentati da Raffaele Guardabascio che con veemenza ha ricordato la valenza di una figura quale quella di Sgobbo, sottolineando come buona parte delle strutture riportino il nome di un medico e chiedendo che Ariano valorizzi i suoi figli.

Decisamente a favore della figura di Giovanni Paolo II il Consigliere Antonio Ninfadoro, che ha attribuito quale elemento di debolezza degli arianesi di essere troppo legati al passato. La comunità è già molto legata a Sant'Ottone, non c'è bisogno di riscoprirlo. Ha evidenziato la modernità di Giovanni Paolo II il quale ha rivoluzionato il rapporto tra l'uomo e la sofferenza umana e ha portato tre milioni di ragazzi in piazza per la giornata della gioventù. Ma soprattutto per Ninfadoro bisogna avere l'intelligenza e la capacità di cogliere l'occasione per riportare l'attenzione massima sull'ospedale sugli sforzi fatti da chi vi opera e sul suo futuro.

Anche il Consigliere Carmine Grasso ha puntato il suo intervento su una maggiore attenzione per gli operatori della struttura e su una maggior collaborazione per superare le piccole difficoltà. Non bisogna, a suo avviso, dividersi sul nome, ma seguire l'indicazione dei sanitari. L'importante in conclusione è dare un nome e Sant'Ottone, il medico che aiutava i pellegrini, può essere quello più adatto.

Anche una cittadino dal pubblico ha voluto fare la sua proposta, lanciando il nome del poliziotto del Piano di Zona, Angelo Grasso, ammazzato a Roma 23 anni fa. Mentre il Generale in pensione Luigi Pollastrone ha proposto di dare un nome a ciascun reparto oltre a quello alla struttura così da render merito a tutti.

“Non si tratta di un semplice esercizio di toponomastica- ha affermato Luigi Melito Presidente di Cittadinanzattiva propenso per il nome di Percesepe- ma il tentativo di recuperare l'identità di un ospedale che negli anni abbiamo dovuto difendere con forza”. Melito è stato critico nei confronti dei diversi direttori generali che assicuravano maggior centralità ma raramente tenevano fede agli impegni. Ha dichiarato invece di apprezzare l'opera di Florio, uno dei pochi, secondo Melito, a dire che l'ospedale di Ariano è Dea di secondo livello e quindi deve avere le attrezzature adeguate e degne di tale titolo. Il Presidente di Cittadinanzattiva si è soffermato anche sull'accorpamento mai metabolizzato delle due Asl e su altre questioni da risolvere. Ha ringraziato, inoltre, Florio per aver riportato il “Comitato Paritario di partecipazione”, importante momento di confronto diretto.

Anche Renzo Grasso, presidente del Tribunale per i diritti del malato, dopo essersi detto d'accordo con Melito sul nome di Enrico Percesepe, non ha potuto evitare di uscire “fuori traccia” ed affrontare le diverse problematiche da risolvere per far crescere l'ospedale di Ariano. Il numero ridotto di medici, un aggiornamento tecnologico, i tempi di attesa, uno studio epidemiologico, il ripristino dell'anatomia patologica e in generale il rimaneggiamento dei plessi ospedalieri, tra le questioni sottoposte all'attenzione di Florio.

Dal canto suo il Commissario Straordinario non si è sottratto dal dare risposte esaustive anche se in premessa ha ricordato il suo possibile trasferimento “Se resto- ha detto- farò le cose che ho promesso”.

Dopo la sottolineatura da parte del Presidente del Consiglio comunale Giovanniantonio Puopolo dell'importanza, oltre di dare un nome, di far si che le funzioni dell'ospedale di Ariano vadano a pieno ritmo, le conclusione e i ringraziamenti da parte del Sindaco Mainiero. Il Consiglio ha quindi espresso il proprio voto trovando una proposta condivisa nel nome di Sant'Ottone Frangipane.

 
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