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29 Gennaio 2008

Domenico Gambacorta, sindaco di Ariano Irpino, di fronte a 10mila persone chiede il rispetto dello stato di diritto

“Cittadini di Ariano Irpino, oggi siamo apparentemente soli.

Siamo soli in una Regione matrigna che ha inteso scaricare su pochi comuni il disastro di un’emergenza infinita, cominciata nel 1994.

Una emergenza che ha provocato miliardi di euro di danni alle attività economiche; un disastro ambientale senza precedenti e soprattutto danni incalcolabili alla salute di tutti i cittadini della Campania.
Una emergenza che non finirà (questa la tragedia più grande) il prossimo 10 maggio, che dovremo fronteggiare chissà ancora per quanto, visto che si continua ad improvvisare, a fare piani improbabili più che improponibili, piani che si vogliono imporre a chi è più debole pensando che prima o poi si arrenderà.
Per spirito di solidarietà con i cittadini di una regione allo stremo.

No! Questa volta la solidarietà chiedetela a qualcun altro.

Difesa Grande a giugno e a luglio di sei mesi fa, ha garantito alla Provincia di Avellino e alla Regione Campania l’ultimo estremo contributo per venire fuori dall’emergenza infinita.
E se il Presidente del Consiglio a giugno ci avesse imposto 30 giorni di apertura, anche venti, avremmo accettato pur di avere la tanto agognata chiusura definitiva.

A giugno il Senato, all’unanimità votò l’emendamento che dichiarava Difesa Grande chiusa per sempre. La Camera confermò il testo votato dal Senato. Il 7 luglio 2007, la Gazzetta Ufficiale pubblicò il testo della Legge 87.

Una legge da cui non si volle cancellare la possibilità di concedere al Commissario la requisizione di siti sottoposti a sequestro da parte della Magistratura, con una mortificazione del lavoro di tanti magistrati impegnati nelle indagini per reati ambientali gravissimi.
E qui mi permetto di rivolgere un pensiero alla Dott.ssa Daniela Tognon che dedicò a Difesa Grande giornate di lavoro e di grande sacrificio.
Una legge dunque che ha mortificato il lavoro della Procura della Repubblica, del Tribunale di Ariano Irpino e del Tribunale del Riesame di Avellino che, ad ottobre 2006, avevano confermato quel sequestro.
Una legge dunque che con tutti questi punti di debolezza costituzionale doveva garantire all’art.3 non tanto Ariano ma il rapporto di fiducia, fra uno Stato sempre più lontano, le istituzioni locali e i cittadini di questo paese.

Questo rapporto di fiducia, questo patto di convivenza civile, questo contratto era garantito non dalle telefonate di un Presidente del Consiglio, non dalle telefonate di un Presidente della Repubblica ma dal potere legislativo.
Garantito cioè da quel Parlamento della Repubblica eletto dal popolo ed interprete della democrazia di questo paese.
Questo rapporto di fiducia è stato tradito.
Siamo di fronte al disinvolto superamento di una legge dello Stato che avviene con una ordinanza di un Presidente del Consiglio che è sconcertante, che è illogica, che è contraria alle regole del vivere civile.
E noi saremmo quelli incapaci di slanci di solidarietà?
Di senso di responsabilità?
Noi non siamo disponibili a passare agli occhi dell’opinione pubblica nazionale come privi di senso dello Stato, è per questo che abbiamo voluto dalle pagine di un grande quotidiano nazionale far sapere a tutta Italia che Ariano non è sola, ma è orgogliosamente unita.

Tutti insieme per questo “NO”, partiti di centro, di destra, di sinistra, associazioni che hanno fatto la grande battaglia del 2004, la Chiesa, le categorie produttive, gli agricoltori, gli operai, gli impiegati, i professionisti, i commercianti, i giovani, gli anziani, gli uomini, le donne, i bambini.
Uniti nella difesa non solo del diritto alla salute, del diritto all’ambiente, ma soprattutto allo Stato di Diritto. Noi stiamo difendendo il rispetto di una legge che è solo di sei mesi fa.
Ed è per questo che non credo che quella di questa mattina sia una battaglia che possa farci considerare soli.

Ecco perché ho detto all’inizio che lo siamo solo apparentemente.

Tutti coloro che hanno rispetto per la democrazia dovrebbero essere accanto ad Ariano in questa battaglia.
Proprio a partire da quei parlamentari eletti in Irpinia e dal Presidente della Provincia.
Noi abbiamo già dato.
Se avete senso dello Stato dovete stare accanto ad Ariano in questa grande battaglia.

Noi siamo qui in questi giorni insieme a voi per dire no ad una grande, grandissima ingiustizia”.

 

 

 
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